Euritmia

L’euritmia è un’arte del movimento un’esperienza artistica in cui, attraverso la gestualità, vengono manifestate in modo visibile le leggi archetipiche del suono e del linguaggio e la connessione esistente fra queste leggi e lo spazio interiore ed esteriore dell’uomo.

Il linguaggio parlato e musicale viene reso visibile attraverso il movimento del corpo: ciò che normalmente è sperimentato solo dalla laringe e dall’orecchio, può così risuonare nell’uomo intero.

Il lavoro euritmico risveglia ed affina la capacità di ascolto, oggi così compromessa, che dovrebbe trovarsi alla base di ogni autentico impulso sociale e la trasforma in coscienza del corpo e delle correnti vitali che muovendolo si connettono intimamente alla struttura del linguaggio e della comunicazione: ogni suono viene sperimentato nella sua qualità intrinseca, che è identica in tutte le lingue.

Si può così riconoscere il carattere fluido e canoro che accomuna vocali e note musicali, la facoltà strutturante e plasmatrice presente in consonanti ed intervalli, e più ancora esprimere nello spazio individuale e collettivo i ritmi e le leggi geometriche che vivono nel loro incontro.

La mobilità interiore risvegliata dall’euritmia rinforza la vita animica, permettendo alle forze di pensiero di trasformarsi in impulsi volitivi sulla base di un sentire sano ed equilibrato.

“L’arte, – sosteneva Goethe -, è una rivelazione delle leggi segrete della natura. Senza l’attività artistica esse non potrebbero mai giungere alla nostra coscienza.”

“Lo spettatore che accoglie l’euritmia solo come godimento artistico, non ha affatto bisogno di conoscerne le leggi, come non è necessario conoscere contrappunto o armonia o altre teorie musicali per godere la musica. Ciò è ovvio per il godimento artistico di ogni arte, poiché è insito nella natura umana che l’uomo sanamente dotato possieda a priori quelle facoltà artistiche necessarie per accogliere l’arte che, in quanto arte, agisce per forza propria.

Chi però, eseguendo l’euritmia, ha il compito di porla dinanzi al mondo, deve penetrarne l’essenza, come il musicista, il pittore, lo scultore devono penetrare nell’essenza della propria arte.

Nel nostro caso, se si vuole penetrare nell’essenza dell’euritmia bisogna approfondire l’essere dell’uomo…” così Rudolf Steiner introduceva, il 24 giugno del 1924, la prima conferenza sull’euritmia come parola visibile.

Euritmia

fonte: http://www.rudolfsteiner.it/